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Fra Ma Fu Festival, essere giornalisti di viaggio in Croazia

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spiaggia del Bi village, allestito dentro al campeggio di Fasana

testi e foto di Cristina Favento© 

Comuni denominatori: creatività, passione e impegno. Senza dimenticare quel guizzo di vitalità balcanica che ha il fascino della scommessa azzardata ma vincente. Una scommessa che questo weekend grazie al Fra Ma Fu festival ha portato a Fasana e sulle isole Brioni duecento professionisti, fra giornalisti e performer, riunitisi per celebrare i reportage di viaggio e la figura di un reporter ante litteram e artista croato misconosciuto ai più.

Franjo Martin FuisTrattasi di Franjo Martin Fuis, un personaggio eclettico, originario della Slavonia e vissuto nella prima metà del Novecento, che in 35 anni di vita ne ha condensate almeno dieci: fu drammaturgo, poeta, pilota della marina, circense, cantautore, scrittore di romanzi d'avventura, sceneggiatore, reporter di viaggio, giornalista impegnato in ambito sociale, spia partigiana... e chi più ne ha più ne metta.

Goran Gazdek, reporter croato ideatore del Festival e collezionista di fumetti, qualche anno fa è incappato per caso nelle sue strisce e se ne è innamorato. Da buon giornalista curioso, ha voluto capire chi si nascondesse dietro l'acronimo Fra Ma Fu che siglava le appassionanti storie di “Stari Macka” (letteralmente “il vecchio gatto”), popolare striscia croata degli anni Trenta che teneva col fiato sospeso centinaia di lettori, disposti ad attendere per ore in coda davanti alle edicole per accaparrarsi la puntata successiva della fortunata serie fumettistica.

Questa grande fama fu però presto offuscata dall'arrivo della seconda guerra mondiale e poi dal regime comunista, che non vedeva di buon occhio la diffusione del fumetto, considerato una forma d'arte potenzialmente “sovversiva”. Il nome di Franjo Martin Fuis fu quindi presto scordato e i variegati frammenti della sua incredibile storia sepolti qua e là, sotto la polvere.

quartier generale a Fasana del fra ma fru team festival

Quando ha iniziato le sue ricerche su questo personaggio, quasi un secolo dopo, Goran non immaginava certo che si trattasse di un collega ancora più bravo come reporter che come fumettista, tanto meno aveva idea della mirabolante parabola biografica di questo disegnatore ormai dimenticato.

Nato a inizio Novecento a Virovitica, città croata al confine con l'Ungheria, Franjo manifestò precocemente un'indole curiosa, avventurosa e anticonformista. Pare che a soli 13 anni avesse lasciato scuola e famiglia per aggregarsi a un circo di passaggio, viaggiando con loro per quattro anni fra Turchia, Bulgaria e Grecia. Abbandonata la vita circense, a 17 anni si iscrisse alla scuola militare per diventare pilota della marina e telegrafista. Nel frattempo scriveva poesie, canzoni e romanzi d'avventura.

moastra fotografica al fra ma fru festival

Dopo qualche anno d'insofferenza verso le gerarchie e la ferrea disciplina della Marina iugoslava, abbandonò anche la carriera militare per diventare giornalista. Si appassionò ben presto di tematiche sociali e intraprese gradi battaglie a suon di colpi di penna per affermare e difendere i diritti delle fasce sociali più deboli, dai contadini agli operai.

impersonificazione vivente di Franjo Martin Fuis

Viaggiò in bicicletta in varie regioni della Croazia, immedesimandosi nelle vite delle persone che voleva raccontare. Per tre mesi finse di essere un barbone, realizzando reportage e articoli in cui descrisse come ci si sentiva nella pelle di un senza casa e come si veniva trattati, quale era la quotidianità di queste persone. Lo stesso accadde con i pescatori: trascorse qualche mese in barca esplorando varie isole della Dalmazia a remi.

Martin Fuis morì nel 1943, a soli 35 anni, in un incidente aereo. Si vocifera che fosse una spia dei partigiani e pare che stesse pilotando lui stesso il piccolo velivolo leggero con cui era fuggito insieme ad altre 3 persone da una Zagabria occupata dagli estremisti nazionalisti croati, gli Ustarcia. Il suo nome in codice era “Galeb”, piccione.

Goran-Gazdek-direktor-Fra-Ma-Fu-Festivala_FotorLa figura di questo precursore del giornalismo moderno, oggi studiata anche all'università, ha quindi dato un nome all'idea che da qualche tempo aveva preso forma nella mente dinamica di Goran, ovvero creare in Croazia un festival dedicato proprio ai reporter di viaggio. Lui stesso viene da Virovitica, la cittadina natale del suo predecessore, e le prime edizioni della manifestazione si sono svolte proprio lì, in Slavonia, prima di diventare un festival itinerante e approdare sulla costa istriana, tra Fazana e Brioni, dove sindaco e amministratori locali hanno dato grande appoggio a questa iniziativa multiculturale in un periodo che ha animato questi bellissimi luoghi a stagione balneare ormai conclusa.

“Franjo Martin Fuis è per noi giornalisti croati una grande fonte di ispirazione” ha spiegato l'ideatore Goran Gazdek. “Ci piaceva molto – ha raccontato - l'idea di creare uno spazio noi reporter dove poter parlare della nostra professione, dove mettere a confronto vecchia e nuova guardia, giornalisti esperti accanto alle nuove leve, in modo che potessero confrontarsi insieme sulle tematiche e problematiche più diverse: dalla multimedialità alla sostenibilità economica, dalle questioni etiche al rapporto fra giornalismo e arte. L'iniziativa vuole essere uno stimolo, anche a esplorare nuovi modi e potenzialità di fare il nostro lavoro".

Organizzatori del Festival croato fra-ma-fu

"Noi organizzatori stessi siamo giornalisti e artisti, tutti volontari. Abbiamo realizzato varie edizioni di questo festival praticamente senza fondi e con molta improvvisazione. Negli ultimi anni abbiamo anche invitato qualche collega dell'Est e di altri Paesi balcanici, allargando il confronto. Ci costa molto impegno e l'organizzazione è tutt'altro che perfetta, ma lo facciamo con grande passione”.

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L'atmosfera gioiosa e frizzante che si respirava a Fasana e Brioni rispecchiava pienamente questo spirito. Decine di giornalisti gironzolavano nel grazioso ex borgo di pescatori, nei dintorni e sulle isole che un tempo appartenevano a Tito, oggi divenute parco naturale. Tante e intime sono state le iniziative organizzate dal Fra Ma Fu festival nella cittadina istriana: dalle maratone letterarie, ai concerti, dagli spettacoli teatrali alle opere collettive di pittura, dagli incontri ai dibattiti, senza dimenticare visite guidate e degustazioni.

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Tutti insieme siamo anche divenuti parte di una delle “opere d'arte” di Sime Strikoman, fotografo croato che realizza scatti dall'alto creando delle figure sagomate affiancando l'una all'altra i copri di numerosi volontari. In questo caso si trattava di un “ritratto” del famoso pugile istriano Mate Parlov (la sottoscritta è il puntino nero sotto il mento, per la cronaca).

Fazana aerial picture

Non parlando bene il croato (non ancora almeno, ma sto già studiandolo per essere più preparata il prossimo anno!) è stato per me un po' ostico partecipare ad alcune iniziative ma ne ho approfittato per godermi l'Istria di fine estate in questi luoghi davvero splendidi. Pedalare per Brioni al tramonto senza incontrare nessun altro essere umano, ma tanti altri esseri viventi, è un ricordo emozionante che mi sono portata a casa da questa esperienza e che non ha prezzo.

Rimanendo a dormire in uno degli hotel sull'isola, ho affittato una bicicletta nel tardo pomeriggio, dopo che i trenini di turisti avevano ormai abbandonato il luogo. A quell'ora molti animali escono allo scoperto senza paura. Ai bordi delle strade, a pochi metri da me, ho visto comparire lepri e caprioli, pavoni e daini, capre, arieti e una miriade di uccelli.

brioni parco naturale

Non si sono scomposti al mio passaggio, nemmeno quando ho deciso di abbandonare bici e asfalto e di muovere qualche passo verso di loro. Le lepri hanno rizzano le orecchie, i grandi caprioli hanno smesso di brucare e alzato la testa per fissarmi. Allora sono rimasta immobile per qualche secondo, finché non si sono rimessi a brucare, quindi mi sono seduta in mezzo al prato, a godermi l'ultimo sole insieme a loro.

Cristina Favento

 

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